Di e con Alberto Ierardi, Luca Oldani e Giorgio Vierda

Tecnica e luci Alice Mollica

Costumi Chiara Fontanella

Produzione La Ribalta Teatro 

Con il sostegno del Teatrino dei Fondi di San Miniato

Secondo un detto cinese, “l’oceano è grande perché non respinge nessun fiume”.
Tutto quello che abbiamo dimenticato, che abbiamo smesso di amare, che prima ci è servito e poi non più, ha sempre percorso i fiumi fin dall’antichità. Chissà se nel pronunciare il loro detto gli antichi cinesi avrebbero potuto immaginare che il grande oceano, la mitica culla che ha dato vita a tutto e che si è sempre inghiottita tutto, avrebbe cominciato un giorno a sputare fuori (dopo averle masticate) le chincaglierie che da sempre gli abitanti di tutto il mondo hanno dimenticato. 

L’oceano ha il mal di pancia!

Se n'è accorto da trent’anni Charles Moore, marinaio, esploratore, ambientalista e scrittore che, in veste di Cristoforo Colombo dei giorni nostri, denuncia (senza troppo successo) la scoperta, o meglio l’emersione, o più correttamente l’agglomerazione coatta, della più grande opera artificiale mai costruita, la più grande improvvisazione ingegneristica mai concepita. E si sa, dalle improvvisazioni nascono grandi cose: al momento è grande tre volte la Francia ed è chiaramente visibile dallo spazio (altro che grande muraglia). È il Pacific Trash Vortex: per alcuni "la grande zuppa di plastica", per i più fantasiosi "l’Isola di Plastica".

Il Settimo Continente è uno spettacolo sul rapporto tra l’uomo e la plastica, e, in particolare, sul legame che ha unito questo materiale allo sviluppo della società contemporanea e alle abitudini quotidiane della collettività e degli individui.

Durante la ricerca sul tema, durata più di un anno, abbiamo fotografato un’umanità sensibile, scossa, preoccupata, ma del tutto inetta e incapace di intraprendere una strada concreta. Come biasimarci… Tutto ad un tratto siamo stati costretti a far scomparire quell’ammasso gigantesco di roba che Papà e Mamma si sono dimenticati in giardino e che adesso, a poco a poco, ci impedisce di uscire di casa.

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DIREZIONE ARTISTICA:

Alberto Ierardi, Giorgio Vierda

DIREZIONE TECNICA:

Alice Mollica